Cerca Mappa Calendario Home
Il terzo tempo
su tutti i campi di A e B
04/12/2007

Dopo la pausa per le festività di fine anno, la cerimonia conclusiva delle partite di calcio diventerà una consuetudine in tutti gli stadi. Matarrese: "Abbiamo molto apprezzato l'iniziativa della Fiorentina con l'Inter"
L'uscita dal campo dei nerazzurri, applauditi dai giocatori della Fiorentina.
Ansa


MILANO, 3 dicembre 2007 - Alla ripresa del campionato dopo la pausa per le festività di fine anno, la cerimonia conclusiva delle partite di calcio dei campionati di serie A e B, il cosiddetto "terzo tempo", anche se la definizione è impropria perché nel rugby indica l'incontro conviviale post-partita, diventerà una consuetudine su tutti i campi dei campionati italiani. Lo ha deciso il Consiglio di Lega che predisporrà per la prossima riunione, già convocata per il 13 dicembre prossimo, un cerimoniale in questo senso per sottoporlo all'approvazione delle società. Il presidente Antonio Matarrese: "Abbiamo molto apprezzato l'iniziativa messa in atto ieri dalla Fiorentina nella gara contro l'Inter"
Già in passato - è stato fatto notare dal segretario generale della Lega, Marco Brunelli - i club avevano discusso dell'opportunità di adottare una qualche forma di cerimonia di chiusura delle gare e, in qualche occasione, si erano anche sperimentate delle iniziative. Era accaduto che si sperimentassero delle forme di fair play nel campionato Primavera, nei preliminari di coppa Italia e quest'anno nella giornata del fair play. Si era trattato di un saluto dei 22 giocatori richiamati nel cerchio di centrocampo dalla terna arbitrale, "un'iniziativa peraltro sfuggita alla maggior parte degli osservatori e degli spettatori e ritenuta dalle società troppo macchinosa". "Per quanto riguarda il cerimoniale che si è visto ieri a Firenze, questo era stato scartato perché patrimonio di un altro sport, il rugby - ha spiegato Brunelli - mentre per il calcio si cercava qualcosa di peculiare". Dopo la commovente e magnifica manifestazione di ieri a Firenze, però il mondo del calcio ha rotto gli indugi. Il calcio italiano avrà quindi una cerimonia di sportività e fair play che dovrebbe contribuire a svelenire il clima delle partite di calcio. Se ne studieranno le modalità - anche se tutto lascia pensare che si tratterà di un qualcosa di molto simile a quello che si è fatto ieri a Firenze - e si applicheranno il prima possibile. Quasi sicuramente alla ripresa del campionato dopo la pausa.
gasport



LO CICERO: "IL TERZO TEMPO DEL RUGBY E' UN'ALTRA COSA"

"IL GESTO DEI FIORENTINI E' STATO BELLO PERCHE' SPONTANEO".



Anche il calcio si e' inventato il suo 'terzo tempo', ma "Il terzo tempo del rugby e' un'altra cosa". Parola di Andrea Lo Cicero. Il pilone azzurro e' a Parigi, dove gioca con la maglia del Racing Club, formazione di seconda divisione del campionato francese. Ma si mantiene comunque aggiornato sui fatti italiani, campionato di calcio soprattutto.



Ieri a Firenze, alla fine della partita di campionato persa con l'Inter, i giocatori viola hanno aspettato gli avversari all'ingresso del tunnel per tornare negli spogliatoi e li hanno applauditi. Un gesto, questo, che ha ricordato molto quanto avviene tradizionalmente nel rugby. A cui poi fa seguito il 'vero' terzo tempo: le due squadre si ritrovano in un locale, spesso all'interno dello stesso stadio, per bere birra, parlare della partita, ballare e scherzare. Per dirla alla Jason Leonard il terzo tempo e' "una tranquilla pinta di birra, seguita da altre 17 pinte piuttosto rumorose".



Non una sbronza, e' comunita' pura. Raccontava David Penalva, seconda linea del Portogallo, dopo la partita con la Nuova Zelanda nell'ultima Coppa del Mondo: "Finita la partita, gli All Blacks sono entrati nel nostro spogliatoio portando ognuno una birra per se' e un'altra per noi".



Nemici in campo, fuori invece... "Tra i tanti che ho vissuto io- ha detto invece Lo Cicero all'agenzia Dire, ricordando un 'suo' terzo tempo- mi viene in mente quello con la Nuova Zelanda nella Coppa del Mondo del 1999. Andammo in discoteca tutti insieme, ma scegliemmo di ballare tra la gente normale piuttosto che nell'area vip: arrivarono un gruppo di ragazzi che cominciarono a dare fastidio ad un All Black. Noi, italiani e neozelandesi, abbiamo fatto gruppo e con qualche 'buffetto correttivo' abbiamo difeso il giocatore mandando via gli aggressori".


  © Copyright 2006 | Credits