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SUPER 14. Il punto sulla terza giornata
06/03/2008


La squadra - Segnare 105 punti in due partite in Sud Africa non passa certo inosservato. E' quanto hanno fatto i Blues di Auckland nelle ultime due giornate contro Lions e Cheetahs. Nelle due partite in questione Rokocoko e compagni sono andati in meta per quattordici volte, sette per ogni partita. Ora i Blues sono primi in classifica, hanno fatto meglio dei Crusaders, perché sono riusciti sempre a conquistare il punto di bonus per le mete nelle tre partite disputate. Si riaccende così la rivalità tra Blues e Crusaders, insieme hanno vinto 9 volte il torneo (tre i Blues e nove i Crusaders). David Nucifora è il primo australiano ad allenare a questo livello in Nuova Zelanda, per contro Robbie Deans, il coach dei Crusaders, sarà il primo neozelandese ad allenare la nazionale australiana. C'è abbastanza per accendere ulteriore rivalità, visto che tra i pretendenti al ruolo di allenatore dell'Australia c'era anche David Nucifora. Questi Blues sono comunque il risultato di un lavoro che David Nucifora ha iniziato nel 2005, quando ha preso il posto che era di Graham Henry, l'allenatore degli All Blacks, come manager dei Blues. Nucifora ha preso in mano la squadra dal 2006 e nella scorsa stagione è arrivato in semifinale. La squadra votata ad un rugby di "corsa" si è adattata meglio di tutti alle esigenze delle regole sperimentali, come dimostrano le diciotto mete segnate in tre partite. La prossima settimana è attesa all'ultima partita del mini-tour in Sud Africa, devono tornare sul campo degli Sharks, a Durban, dove lo scorso anno si era conclusa la loro rincorsa al titolo di campioni di Super 14. (Sharks - Blues differita su Skysport 3 sabato 8 marzo alle 21.00).


Il giocatore - Dan Carter non è certo una sorpresa. Dopo tre giornate guida la classifica dei marcatori con cinquantacinque punti, arrivati con due mete, nove trasformazioni e nove calci di punizione. Ha ripreso Carter dopo il black-out nella World Cup, dopo essere andato a fondo insieme agli All Blacks. I punti segnati nelle prime giornate l'hanno portato a sfondare il muro degli 800 punti in Super 14, arrivando a quota 826. Meglio di lui hanno fatto soltanto Andrew Mehrtens 990, Matthew Burke 959, Tony Brown 890 e Stirling Mortlock 875. Nessuno però è riuscito a tenere una media punti a partita migliore: Carter ne segna quasi quattordici a partita (13,54). La prossima settimana ci sarà poi una sfida nella sfida, infatti il prossimo avversario dei Crusaders è Western Force con il giocatore australiano più pagato Matt Gitteau. (Western Force - Crusaders diretta su Skysport 2 domenica 9 marzo alle 9.10).

Il lungo addio - A novembre dello scorso anno, dopo Barbarians - Sud Africa, Johan Ackermann aveva annunciato il ritiro dal rugby giocato. Un nuovo lavoro l'aspettava, manager in una compagnia petrolifera. Ma si sa, è sempre difficile abbandonare il rugby giocato e così, quando Dick Muir, il coach degli Sharks a gennaio l'ha chiamato, perché gli serviva una seconda linea, Ackermann a ritirato fuori le scarpe, ancora sporche dell'erba e del fango di Twickenham, e da Pretoria è sceso a Durban, per una amichevole. Era ancora abbastanza in forma per rispondere alla richiesta di Muir: altre tre partite per coprire un'emergenza in seconda linea. Tre partite sono state e sabato sera la carriera di Ackermann è finita a due passi da casa, al Loftus Versfeld di Pretoria, dove aveva iniziato con Northern Transvaal nel 1996. Una vittoria con gli Sharks per 29 a 15 che chiude ventidue anni di rugby, alcuni difficili, come i due passati fuori dal campo, per una sospensione per doping. Tredici cap con la maglia del Sud Africa e l'onore, lo scorso anno, di diventare a trentasette anni il più anziano Springboks della storia. Una carriera che si è divisa in tre: la prima parte con Northern Transvaal e gli Springboks, la seconda con i Lions e gli Springboks e la terza con gli Sharks e gli Springboks. In mezzo anche il campionato inglese con il Northampton e quello italiano, vinto con la maglia di Calvisano nel 2005.



Il giovane - In un torneo in cui sono sempre più numerosi i ragazzini, da Kurtley Beale a Lachie Turner, diventa difficile far passare per giovane uno di ventiquattro anni come Tyrone Smith. Anche il fratellino di George Smith (72 cap con l'Australia) è però un "rookie" un debuttante in Super 14. E' arrivato tardi, perché gli ultimi cinque anni li ha passati in europa, con la maglia degli Harlequins di rugby league. Il ritorno al gioco a quindici, nel quale aveva già vestito la maglia della selezione scolastica dell'Australia, è stato di quelli promettenti. Solido ha mostrato che con il pallone in mano sa fare strada e in difesa è davvero difficile da battere. Sabato scorso è stato protagonista nella vittoria per 43 a 11 dei Brumbies sui Reds. Non sarebbe una sorpresa vederlo già da quest'anno con la maglia dell'Australia. (Waratahs - Brumbies diretta su Skysport 2 venerdì 7 marzo alle 9.40)



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